Gianni Amelio

Opere

Opere principali: 
Anno di produzione: 
2019
Titolo Opera: 
Hammamet
Anno di produzione: 
2017
Titolo Opera: 
La tenerezza
Anno di produzione: 
2013
Titolo Opera: 
L’intrepido
Anno di produzione: 
2006
Titolo Opera: 
La stella che non c’e’
Anno di produzione: 
2004
Titolo Opera: 
Le chiavi di casa
Anno di produzione: 
1998
Titolo Opera: 
Cosi’ ridevano
Anno di produzione: 
1992
Titolo Opera: 
Il ladro di bambini
Anno di produzione: 
1988
Titolo Opera: 
I ragazzi di Via Panisperna
Anno di produzione: 
1978
Titolo Opera: 
Effetti speciali
Anno di produzione: 
1976
Titolo Opera: 
Bertolucci secondo il cinema
Anno di produzione: 
1973
Titolo Opera: 
La citta’ del sole
Anno di produzione: 
1970
Titolo Opera: 
La fine del gioco

Gianni Amelio

Tipo autore: 
Nato a Catanzaro, il 20 gennaio 1945. Assistente di Vittorio De Seta, ha esordito come regista negli anni 70 con alcuni film per la televisione (La fine del gioco, La città del sole, La morte al lavoro, Il piccolo Archimede). Al cinema debutta con Colpire al cuore (1982), che segna la sua prima partecipazione in concorso alla Mostra di Venezia. I film successivi, I ragazzi di via Panisperna (1988), Porte aperte (1990), Il ladro di bambini (1992), mettono in luce una particolare attenzione alla Storia, ai temi del lavoro, e al rapporto tra le generazioni, che sarà quasi una costante nella sua attività a venire. Nel 1994 dirige Lamerica, interamente ambientato nell’Albania post‐comunista, in cui conferma uno stile di forte impatto realistico, ma aperto a una visione epica, con influenze sapientemente assorbite dal cinema italiano classico. Con il successivo Così ridevano (1998) intreccia esperienza pubblica e memoria personale rappresentando l’emigrazione interna dal sud al nord dell’Italia negli anni 50. Il film vince il Leone d’oro alla Mostra di Venezia dello stesso anno. Nel 2004 Amelio dirige Le chiavi di casa, storia del rapporto tra un giovane padre e un figlio disabile, girato interamente a Berlino. In seguito, realizza La stella che non c’è (2006), storia di un operaio italiano che va da Shanghai in Mongolia cercando un pezzo della “sua” fabbrica comprata dai cinesi. Nel 2010 Amelio affronta in Algeria la memoria dell’infanzia di Albert Camus, come il grande scrittore l’aveva narrata nel suo libro incompiuto Il primo uomo. Il film vince il premio dei critici al Festival di Toronto. Del 2013 è L’intrepido, ancora in concorso a Venezia, del 2017 La tenerezza e il cortometraggio Casa d’altri. Amelio ha diretto per quattro anni il Torino Film Festival, e scritto libri come Il vizio del cinema, Un film che si chiama desiderio, L’ora di regia. Ha scritto due romanzi Politeama, Mondadori, 2016 e Padre quotidiano, Mondadori, 2018. È l’unico regista italiano vincitore per tre volte del premio EFA, altrimenti detto Felix. Attualmente insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Sta curando la post-produzione del nuovo film Hammamet.

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