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Uno scroscio di applausi saluta la visione di Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti. Il regista romano è il protagonista del terzo incontro di Parole di Cinema e il suo film del 2006 conquista l'Auditorium di Castel Sant'Elmo, con la pellicola tratta dal romanzo âIl fasciocomunistaâ di Antonio Pennacchi, che ha vinto lo scorso anno 5 David di Donatello.
Come sempre le domande degli studenti universitari fioccano e Luchetti si sofferma sulle sue scelte stilistiche, in particolare sul lavoro fatto sulla sceneggiatura, sulla costruzione del set con scenografi e direttore della fotografia e sulle tante macchine da presa a mano utilizzate, âin grado di restituire la freschezza emotiva del setâ, spiega il regista. Il lavoro di Luchetti si è concentrato âsull'elevata temperatura emotivaâ della pellicola e sulla restituzione, per quanto trasfigurata e scollegata da qualsiasi riferimento ideologico, della realtà contemporanea. Luchetti non si sbilancia sui progetti a cui sta lavorando attualmente. Lascia solo trapelare che sta pensando a una storia su âun personaggio contemporaneoâ.