Ricerca

23 giugno 2017, 21 ragazzi dell’istituto detentivo di Rebibbia, portano in scena i propri pensieri, le proprie parole, i propri sentimenti, nel tentativo di mandare un messaggio fuori da quelle mura. Grazie al lavoro della Dottoressa Vitolo e della Dottoressa Cantarella, organizzatrici dell’attività di “teatroterapia” all’interno dell’istituto di detenzione; entriamo in questo avito luogo (come lo definisce uno dei personaggi) a sentire cosa hanno da dirci.
Napoli. Luigi è un ragazzo segnato da un passato oscuro e un presente oppresso dalla lunga ombra del crimine. Ma nonostante i pericoli e l'incertezza della sua stessa esistenza, troverà la sua strada per la redenzione.
di Pupi Avati (Ita, 1986, 101')* mer 9 h 18,00 E' la vigilia di Natale e quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, decidono di nascosto delle rispettive famiglie, di riunirsi in una villa di conoscenti di Stefano per rivedersi e per giocare a poker: alla partita è stato invitato un danaroso e misterioso industriale, l'avvocato Antonio Santelia. I cinque uomini iniziano la partita che si presenta subito molto interessante e si comincia a giocare forte: immediatamente si delineano i due veri antagonisti, l'avvocato Santelia e Franco.
di Pupi Avati (Ita, 1986, 101')* mer 9 h 18,00 E' la vigilia di Natale e quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, decidono di nascosto delle rispettive famiglie, di riunirsi in una villa di conoscenti di Stefano per rivedersi e per giocare a poker: alla partita è stato invitato un danaroso e misterioso industriale, l'avvocato Antonio Santelia. I cinque uomini iniziano la partita che si presenta subito molto interessante e si comincia a giocare forte: immediatamente si delineano i due veri antagonisti, l'avvocato Santelia e Franco.
Curabitur aliquam dui vitae diam mattis, vel porttitor felis eleifend. Cras congue, ligula ac ultricies tempor, leo orci luctus dolor, at commodo ante est sit amet ante. Ut aliquet est quam, laoreet blandit sapien dapibus hendrerit. Aliquam velit lacus, ullamcorper vitae leo sed, lobortis laoreet velit. Aliquam in turpis et risus sagittis pellentesque sit amet a lectus. Nulla consequat, sapien interdum malesuada iaculis, tellus libero consequat nunc, in fringilla mauris felis in diam. Sed sit amet tortor lobortis, tempus sapien a, iaculis lorem. Curabitur condimentum ac tortor ut porta.
Si è diplomato all’Atelier de cinéma d’animation de l’ENSAV La Cambre (Laboratorio di film d’animazione presso ENSAV La Cambre). È uno dei tre fondatori di L'Enclume, creato a Bruxelles nel 2007, uno studio di animazione che si occupa della produzione di cortometraggi, pubblicità, lungometraggi, video musicali, serie televisive... Dal 2009, Rémi insegna alla Scuola di computer grafica Albert Jacquard di Namur.
di Fabrizio Bancale (Ita, 2011, 54') Lunedì 24 h 18,00 (circa ) PAN Palazzo delle Arti Napoli – Sala Video Siamo nella Napoli dei primissimi anni 30. È l'Italia tra le due guerre: il fascismo sta ridando dignità ad un paese uscito a pezzi dalla prima guerra mondiale, ma lo stesso fascismo porterà il nostro paese verso un nuovo disastro. Così si apre “Renato Carosone: il sorriso in musica”, un documentario che vuole raccontare la storia di un grande musicista, forse il più grande swing singer della storia, in Europa.
Piedimonte Matese, Caserta – 09/10/1977 Renato Giugliano è un regista di fiction e documentari. Nato a Piedimonte Matese (CE) nel 1977, si laurea in economia del Turismo e si trasferisce a Roma per studiare sceneggiatura e regia cinematografica; nel 2004 va a Bologna dove studia e lavora con Ermanno Olmi (ipotesICinema, Terra Madre) e collabora con diverse produzioni europee (Horizons, BBC, Nukleus Film, Cineteca di Bologna); tra le sue esperienze è stato primo aiuto regia, operatore alla macchina e montatore video.

Uno dei più bravi caratteristi del cinema italiano, si è sempre distinto per professionismo, eclettismo e perfezionismo. Nasce a Milano il 14 settembre del 1939. L’esordio al cinema è folgorante, lavora infatti coi Fratelli Taviani in Sotto il segno dello scorpione. Viene diretto da Marco Bellocchio in Nel nome del padre del 1972 e poi ancora dai Taviani in San Michele aveva un gallo.

Pagine

Partner

Organizzatori

Con il contributo di

In Collaborazione con