Poeta, artista visivo, drammaturgo, studioso delle formiche, Aldo Braibanti (1922-2014), è stato una mente affascinante e poliedrica, sfuggente a ogni facile etichetta, e anche uomo mite,appartato. “Il suo delitto fu la sua debolezza”, scrisse di lui Pier Paolo Pasolini, “ma dalla sua debolezza deriva la sua autorità”. Oggi, il documentario Il Caso Braibanti prova ad accendere una luce su un intellettuale eretico nel Novecento italiano, ‘un genio straordinario’ secondo Carmelo Bene, e sulla sua intera vita, dal precoce attivismo antifascista fino alla morte, passando per quel processo-farsa che, con la pretestuosa accusa di “plagio”, mirava in realtà a colpire la sua indipendenza e la sua omosessualità. Il processo ad Aldo Braibanti fu il nostro processo a Oscar Wilde, con un secolo di ritardo.